Assunzioni a tempo indeterminato nell’Asl leccese. Dal 1° ottobre infatti, partirà la procedura di stabilizzazione del personale precario dell’azienda. Ad essere arruolati saranno tutti i lavoratori appartenenti al comaprto sanitario, tecnico, professionale, in possesso dei requisiti indicati dall’articolo 20 comma 1 del decreto legislativo n°75 del 2017, il cosiddetto decreto Madia, che prevede la stabilizzazione per chi ha maturato 36 mesi di servizio al 31 dicembre 2017 e che abbia svolto una selezione anche per soli titoli.
In particoalre verrano stabilizzati medici, biologi, un dirigente fisico, tecnici della riabilitazione psichiatrica, personale di vigilanza ed ispezione, tecnici di radiologia, di laboratorio e operatori socio sanitari. A dare il via, sarà l’adozione dell’atto deliberativo che si concluderà il 12 settembre prossimo, con la successiva sottoscrizione dei contratti che comunque partiranno dal 1° Ottobre.
Resta in sospeso la questione relativa alla stabilizzazione del personale infermieristico, che al momento é rimasto escluso dalla procedura, perché l’azienda sanitaria – si legge nel comunicato stampa dell’Asl – è in attesa che si risolva il contenzioso incardianto dinnanzi al Consiglio di Stato.
In piedi ci sarebbe infatti il ricorso di chi reclamerebbe il posto da infermiere nell’Asl salentina, lavorando da anni fuori regione e avendo fatto domanda di trasferimento per avvicinarsi a casa. Il timore é che il posto vacante venga occupato dall’infermiere precario, con l’assunzione a tempo indeterminato.
“Con la direzione di via Miglietta – dichiara Floriano Polimeno, segretario provinciale della CGIL – abbiamo sottoscritto un accordo in base al quale, i posti di nuova istituzione vengano occupati con personale preso dalla mobilità, scorrendo la graduatoria: su circa 920 persone, già 128 sono state trasferite. I posti invece già in essere nel territorio dell’Asl e che si liberano per pensionamenti, saranno occupati da infermieri precari che verranno assunti a tempo indeterminato e quindi con la stabilizzazione.”
Ben venga quest’ultima per Floriano Polimeno, purché nella stabilizzazione siano comprese anche le infermiere pediatriche, “che – sottolinea il segretario della CGIL – non rientrano nel contenzioso, perché non sono nella graduatoria della mobilità e quindi non sono oggetto di ricorso, che invece riguarda gli infermieri professionali. La CGIL – afferma Polimeno – sa che l’Asl ha chiesto al Tar la sospensiva di una sentenza, che avrebbe accolto il ricorso degli infermieri in mobilità.”
In base alla normativa vigente, che regolamenta le assunzioni e i concorsi, l’azienda sanitaria dovrebbe prima di occupare posti vuoti con una selezione riservata ai precari, attingere personale già di ruolo dalla mobilità, tuttavia con la Madia subentrata successivamente, la pubblica amministrazione può stabilizzare chiunque abbia i requisiti, al netto dei bandi di mobilità.
Se la sospensiva chiesta dall’Asl, venisse accolta, si sospenderebbe la sentenza e nel frattempo l’Asl potrebbe stabilizzare tutto il personale infermieristico precario, in base alla legge Madia.
“C’è poi – ricorda Polimeno – il problema di medici di varia specialità, in particolare i ginecologi assunti 5 – 6 anni fa con chiamata diretta, che pur avendo i requisiti Madia dei 36 mesi maturati al 31 dicembre del 2017, sono sprovvisti dell’altro requisito, ovvero quello di aver superato una selezione pubblica. Purtroppo una decina di dirigenti medici, tra cardiologi e ginecologi, non hanno fatto alcuna selezione, perché tanta era l’urgenza di avere personale, che l’Asl li ha assunti a chiamata diretta e ora questi professionisti si ritrovano esclusi dalla stabilizzazione, pur avendo maturato dieci anni e più di servizio.
Mi auguro – ha detto Polimeno – che l’Asl possa trovare un escamotage per risolvere la questione e stabilizzare anche questi medici e se proprio non dovesse riuscire, che bandisca immediatamente un concorso, riservando loro i posti necessari.”
L’azienda sanitaria dunque ha avviato l’iter per assumere i precari, grazie anche alle sollecitazioni dei sindacalisti compreso Dario Cagnazzo della FSI, che tempo fa andò a sollevare il problema a Bari, dove a suo dire, gli venne data ragione quando sottolineò che il problema della stabilizzazione riguardava solo gli infermieri professionali, motivo per cui l’Asl avrebbe intanto potuto avviare la procedura per le assunzioni per le altre figure professionali e così è stato.
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