Fuori dalla stabilizzazione chi non ha i tre anni di servizio al 31 – 12 – 2017

Non si può, nell’immediato, fare grancché per assumere i 40 oss precari nell’Asl di Lecce che, non avendo maturato i 36 mesi al 31 dicembre 2017, non possono essere stabilizzati come previsto dal decreto Madia, che pone come requisiti il superamento di un concorso, che i 40 avrebbero già svolto circa sei anni fa, ma anche i tre anni di servizio maturati alla fine del 2017.

Un problema perché i lavoratori chiedono di venire assunti dall’Asl, man mano che maturano i 36 mesi, senza dover fare un altro concorso come quello che si espleterà a breve a Foggia, per 2.445 posti, visto che hanno già superato una selezione in “illo tempore”.

“I 40 lavoratori – dichiara Ottavio Narracci, direttore generale dell’Asl leccese – chiedono qualcosa che l’Asl non può fare, ovvero la stabilizzazione oltre i requisiti stabiliti dalla legge. Quello che può accadere è la proroga dei contratti, ma – sottolinea Narracci – non oltre i 36 mesi – perché significherebbe anche in questo caso compiere scelte illegittime.”

“Abbiamo allungato il più possibile l’elastico della tenuta a tempo determinato – ha aggiunto il direttore – però oltre i 36 mesi non posso prorogare perché scatta l’obbligo di assumere a tempo indeterminato, diversamente il lavoratore potrebbe trascinare l’Asl davanti al tribunale.” Tuttavia il direttore generale non esclude di studiare una qualche soluzione alternativa, visto anche che il percorso della stabilizzazione, non si esaurisce al 2017, ma comprende un arco temporale che arriva sino al 2020, quindi ci potrebbero essere delle possibilità concrete per i 40, ma non nell’immediato.

La paura dei lavoratori é che non potendo essere stabilizzati perché non avrebbero i tre anni maturati al 31 dicembre 2017, possano essere sostituiti da chi invece fa il concorso a Foggia, e ha maturato i tre anni alla data prevista, prenderebbe così il posto al collega in servizio, ma che i tre anni li ha maturati poco dopo la fine del 2017. Una guerra tra poveri che sta rendendo teso il clima, il sindacalista della FSI Dario Cagnazzo si dice pronto a indire una protesta davanti al prefettura, perché ricorda anche che, in virtù di una legge europea i contratti a tempo non possono essere prorogati oltre i tre anni ed è impensabile a suo dire, che l’Asl licenzi questo personale, vista la grave carenza di organico, pari a circa 600 posti vacanti.

Le polemiche si estendono sul concorsone di Foggia, per la scelta dei requisiti tali per cui può partecipare alla selezione chi oltre ad aver maturato tre anni di servizio al 31 dicembre 2017, sia in possesso di attestato di certificazione di frequenza di corso specifico alle mansioni di oss, anche conseguito in altre regioni – ha ribadito il direttore del nosocomio foggiano Vitangelo Dattoli – purchè presso enti accreditati dalla Regione, inoltre sono validi sia i corsi di 400 ore che quelli da 1000. Proprio quest’ultimo aspetto lascia alcune perplessità, da parte di chi ha osservato come sia stato messo sullo stesso piano, il lavoratore con 1000 ore di frequenza e il collega che ne ha frequentate meno della metà.

Il direttore Dattoli ha però ricordato che c’è una legge regionale che lo prevede, così come ha sottolineato di aver bandito il concorsone a seguito della mobilità, mettendo quindi a tacere le polemiche.

Roberta Grima
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