Erano a un passo dal prendere la strada della Cassazione, ma davanti alla fermezza dei rappresentanti sindacali, sono tornati sui loro passi e dopo un momento di consultazione, i direttori amministrativo e sanitario dell’Asl leccese, hanno sciolto le loro riserve, optando la trattativa con le sigle sindacali e risolvere definitivamente la vertenza dei lavoratori dell’integrazione scolastica. Dall’incontro tenutosi giovedì, é emersa la volontà dell’Asl, di inquadrare tutti i 245 addetti, alla categoria B, più consona alle mansioni che il personale svolge, riconoscendo gli arretrati dell’ultimo anno scolastico, la cosa sarà diversa per i 40 lavoratori che facendo ricorso e vincendolo, hanno ottenuto un riconoscimento di 10 anni.
Tutte le sigle sindacali – ha detto Dario Cagnazzo della FSI – hanno ribadito la necessità di avere un documento sottoscritto dalla Regione Puglia, che approvi il nuovo inquadramento del personale, solo dopo aver visto tale atto sottoscritto a modo garanzia, ci siederemo attorno al tavolo, per discutere nel dettaglio l’accordo. Martedì i due direttori dell’azienda sanitaria, saranno a Bari, hanno preso l’impegno di portare a casa il risultato sperato, per poi continuare sulla strada già percorsa da Narrracci, ovvero inquadrando i lavoratori nella categoria B, dopodicchè riconoscere loro arretrati riferiti all’ultimo anno scolastico.
Va detto che si tratta di oltre duecento lavoratori, che da quasi vent’anni, prestano servizio prendendosi cura degli alunni disabili nelle scuole, garantendo assistenza, trasporto, somministrazione di medicine, tutte mansioni che questa gente non dovrebbe svolgere, in base al contratto che ha con l’Asl, che ha tenuto questo personale, inquadrato come personale ausiliario, addetto cioè alla pulizia degli ambienti, al trasporto di materiale, a tutti quei servizi dove non c’è il contatto con la persona disabile, come prevede la legge in caso di ausiliariato. Per vent’anni quindi, oltre duecento ausiliari hanno di fatto svolto i compiti degli operatori socio sanitari, senza alcuna copertura legale, visto che erano mansioni fuori contratto, assumendosi responsabilità che non competono loro, semplicemente per dare un supporto ai ragazzi e ai loro familari che diversamente non saprebbero come fare.
Visto che questa platea di lavoratori sono stati anche formati per la qualifica di oss 8operatori socio sanitari – categoria B), seguendo corsi organizzati dalla Regione Puglia, i rappresentanti sindacali chiedono di regolarizzare le posizioni di ognuno di loro, riconoscendo almeno 5 anni di arretrati, anche se sarebbero di più, ma questi temi saranno affrontati lunedì 18 con i sindacati, dopo l’incontro a Bari tra Asl e Regione.