Sono al dodicesimo giorno di presidio, si sono incatenate, hanno urlato la loro disperazione, ma sono ancora senza risposta. Le mamme di Soleto però non mollano e continuano a protestare davanti alla RSA “La fontanella”, la residenza sanitaria situata a Soleto e rimbalzata alle cronache a marzo scorso, per il focolaio covid creatosi all’interno. Le mamme in questione, sono alcuni dei 40 lavoratori della RSA che temono di perdere il posto di lavoro. Dopo il commissariamento della gestione del “La fontanella” da parte dell’asl il 25 marzo scorso, il personale é stato mandato via e liquidato con il fondo integrativo salariale. Da allora di loro nessuno si è più preoccupato e la paura é di restare nel dimenticatoio.
La situazione che si verificò nel “La fontanella” a marzo scorso, nella prima ondata del Corona virus, fu descritta come grave per come si era gestito il focolaio, alla luce dello scenario riportato dal medico dell’asl, una volta recatsi sul posto.
L’asl commissariò quindi “La fontanella” prendendo in mano la situazione. In seguito ci fu un’ispezione ministeriale a conclusione della quale, i funzionari del ministero decretarono la sospensione dell’accreditamento con il sistema sanitario pugliese e quindi sospesero l’attività del centro. Venne perciò demandata alla Regione di verificare che la struttura si rimettesse in carreggiata, prima di poter riprendere l’attività.
La verifica da parte dell’amministrazione pugliese però non è arrivata, tanto che già il 30 giugno scorso, i lavoratori fermi e in attesa di riprendere il lavoro, protestarono per sollecitare un intervento regionale, affinchè si potesse veririficare se “La fontanella” fosse o meno in grado di riaprire.
“Abbiamo fatto diversi tavoli regionali – riferisce Floriano Polimeno, segretario provinciale della CGIL – alle riunioni hanno partecipato tutte le parti coinvolte: assessore Leo, prefetto, direttore generale dell’asl Rollo, i funzionari regionali Campobasso e Caroli, oltre al rappresentate di una nuova proprietà, che nel frattempo si era fatta avanti.” C’erano quindi tutte le premesse perchè a Soleto si potesse ricominciare meglio di prima.
“Purtroppo – continua Polimeno – le ferie estive prima, le votazioni per le regionali dopo, hanno diluito i tempi, ma adesso, con la seconda ondata, c’è un gran bisogno di posti letto e forse la RSA potrebbe ricoprire un ruolo prezioso in questo momento. La struttura – ricorda il segretario della CGIL – è attrezzata con 104 posti letto, ha 52 camere singole con bagno privato, è l’ideale per allocare anziani che non richiedono il ricovero ospedaliero, che possono essere seguiti e protetti, senza occuapre l’ospedale che deve restare libero per chi realmente necessita di ospedalizzazione.”
Tutto ciò ancora non è possibile – dice Polimeno – perchè attendiamo che si muova la Regione. Ci risulta – ha continuato il sindacalista – che le relazioni che la Regione ha chiesto: una alla proprietà per un nuovo piano industriale e l’altra all’asl per descrivere le attuali condizoni in cui versa la RSA, sono da venti gionri, sul tavolo del dottor Caroli.”
Nell’ultimo tavolo riunitosi a Bari – conclude Polimeno – speravamo di ottenere finalmente la revoca della sospensiva per il bene dei pazienti, ma anche dei lavoratori. Sono 40 famglie che da maggio non prendono un euro a causa della lungaggine burocratica. I dipendenti sono disperati e per questo, mattina e sera reclamano il diritto al lavoro davanti ai cancelli del “La fontanella.” Anche oggi una delegazione di lavoratrici, tutte madri di famiglia, hanno presidiato la struttura dalla mattina alla sera, sono lì dicono apsettando che la Regione dia delle rispsote.