Lotta al precariato gli oss protestano a Bari

Lotta al precariato gli oss protestano a Bari

Appuntamento tra 15 giorni in assessorato a Bari, per conoscere il destino dei 45 operatori socio sanitari che lavorano nelle strutture sanitarie salentine. Ieri un gruppo di loro, ha manifestato davanti al palazzo del governo regionale, per chiedere udienza e spiegare le ragioni del malcontento. Il rappresentante sindacale della FSI Dario Cagnazzo, ha chiesto che questo personale venga stabilizzato, anche se i lavoratori in questione, non hanno il requisito cardine prevsito dalla legge Madia, perché ciò avvenga. La norma infatti stabilisce che per ottenere la stabilizzazione e quindi il contratto a tempo indeterminato, il lavoratore deve aver superato una prova selettiva pubblica e maturato tre anni di servizio alla data del 31 dicembre 2017.

I 45 dipendenti precari perché ancora con contratto a tempo determinato, hanno si superato un concorso, tanto da essere insieme ad altri 200 lavoratori in una graduatoria, ma hanno maturato i tre anni di servizio dopo il 31 dicembre 2017. “Questo slittamento di data dei 36 mesi di anzianità – è dipeso però – sottolinea il rappresentante sindacale, da un errore madornale della vecchia guardia dell’Asl,(epoca Mellone), che invece di sottoscrivere i contratti con i dipendenti per una durata uguale per tutti, con successvie proroghe sempre del medesimo arco temporale, portando tutti quanti a tre anni di servzio entro il 31 dicembre 2017, ha effettuato disparità di trattamento, attingendo lavoratori dalla graduatoria, ma offrendo ai più fortunati, contratti di 18, 24 mesi, con successive proroghe. Ai 45 invece, sono stati fatti contratti di 12 mesi, portandoli quindi in ritardo al traguardo dei 3 anni di anzianità. Ora, questa gente reclama l’assunzione definitiva, anche perché il concorso è superato, i tre anni di lavoro alle spalle comunque ci sono, ma soprattutto c’è una legge della comunità europea che lotta il precariato, imponendo un numero limitato di proroghe che non può superare i 36 mesi.

C’è da dire che a breve verrà espletato il concorsone di Foggia, dove sono riservati 45 posti per personale interno alle Asl, i lavoratori in questione potrebbero gareggiare per questi, con buone possibilità di vincere quei posti, vista la loro esperienza, ma non vi è – ha sottolineato Cagnazzo – alcuna garanzia e certezza che questi 45 vincano quei posti, il rischio che altri se li aggiudicano c’è.

Il dirigente dell’assessorato regionale, dottor Campobasso che ha ricevuto la delegazione, si è presi quindici giorni di tempo, per studiare la vertenza e la possibile soluzione, riconoscendo il problema, individuando lo strumento legislativo più corretto.

Cagnazzo ha suggerito l’ipotesi di una transazione per cui i lavoratori farebbero ricorso, con costi per la pubblica amminsitrazione che ammonterebbero a circa 70 mila euro per ogni singolo dipendente, motivo per cui l’Asl potrebbe decidere di assumere, piuttosto che aprire il contenzioso e risarciere il personale

Roberta Grima
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