Medici sostituiti da precari e “dottor internet”. L’Anaao non ci sta

Medici sostituiti da precari e “dottor internet”. L’Anaao non ci sta

“Nei prossimi 5 anni, mancheranno in Italia 45 mila medici di base. Ma chi va più dal medico di base? Nel mio piccolo paese – dichiara Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del consiglio – sono soprattutto gli anziani a recarsi dal proprio medico curante per una prescrizione, sino ai 50 anni di età circa, si va su internet alla ricerca di uno specialista. Il rapporto fiduciario con il proprio medico di base – conclude Giorgetti – é finito.”

Parole queste del sottosegretario, pronunciate nel meeting di Rimini, che hanno scatenato non poche polemiche. “E’ chiara l’idea che il Governo ha dei medici di base – esclama Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao – Assomed – Per una certa politica, oggi al governo – continua il sindacalista – i medici di base come gli specialisti, sarebbero figure inutili, sostituite da un lato dal web in cui i cittadini trovano risposte alle loro domande di salute e dall’altra da una nuova sacca di precariato stabile. Un esercito di medici concepiti come forza lavoro usa e getta, con l’esplicita prospettiva non della stabilizzazione, ma della disoccupazione, quando si esauriranno gli effetti della gobba demografica e della sbornia della quota 100”.”

Il caso del Veneto.
Non è un caso – fa notare Palermo – che il governatore del Venento Luca Zaia, dello stesso partito di Giorgetti, oggi al governo, avrebbe arruolato giovani neolaureati in medicina, per sostituire la carenza degli specialisti, nelle corsie ospedaliere.

Giovani medici precari per garantire servizi essenziali
“Oggi non si corre ai ripari trasformando uno stato di necessità in virtù – aggiunge Palermo – ma si continua a lucrare sulla pelle dei giovani medici, ai quali non si garantiscono percorsi di carriera nè tantomeno contributi previdenziali e tutele assistenziali. Vengono lasciati esposti ad un incremento del rischio medico legale, su cui lanciano l’allarme gli stessi avvocati delle aziende sanitarie venete”.

Si va al risparmio
“La supponenza con cui la politica di governo dichiara finita una storia millenaria, fondata sull’alleanza fiduciaria tra il medico ed il suo paziente, lascia intravvedere un progetto di sanità in cui il capitale umano è svalorizzato fino a sancirne la acclarata inutilità. Si tratta per il segretario Carlo Palermo – di un’idea del governo di ospedali e territori senza medici, sostituiti dalla tecnologia o da diverso personale, che ha il grande merito di costare di meno e non disturbare il manovratore”.

Medici e cittadini uniti per il diritto alla salute senza discriminanti
“Di questo passo – avvisa Palermo – la notte della sanità pubblica, diventa più cupa, fino a frantumare l’unitarietà e l’indivisibilità di un diritto della persona, trasformando le differenze in divaricazioni. Nella fine del carattere nazionale del Servizio Sanitario pagheranno, però, i più deboli, cui toccherà mantenere la
secessione dei ricchi e la loro sanità che si finanzia drenando malati e risorse dai loro territori”. Il rischio é quindi di creare pazienti di serie A e pazienti di serie B. Chi potrà rivolgersi ai privati e chi é costretto a recarsi nelle strutture pubbliche dove però i servizi sono affidati a giovani precari.

“Nessuno pensi, però, – conclude il segretario dell’Anaao – di poter contare sulla connivenza dei medici, oggi
più uniti che mai nel contrastare questi attacchi, e nemmeno sull’acquiescenza dei cittadini, perché il diritto
alla cura e quello a curare, non sono declinabili secondo residenza o reddito, e tantomeno esigibili in relazioni
virtuali, magari privatizzate.”

Roberta Grima
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