Si stabilizzeranno gli operatori socio sanitari che al 31 dicembre 2021, matureranno tre anni di servizio. E’questa al momento la decisione del dipartimento regionale della salute, emersa dall’incontro svoltosi lunedì scorso tra i rappresentanti sindacali firmatari di contratto, il direttore di dipartimento regionale della salute Vito Montanaro e l’assessore pugliese alla sanità, Pierluigi Lopalco.
Attualmente nella sola asl di Lecce si contano poco più di 800 oss (operatori socio sanitari) con contratto a tempo determinato. “Di questi, 512 – dichiara Franco Perrone, segretario della FSI -USAE – sono stati assunti prima della pandemia ed é facile che alla fine dell’anno abbiano raggiunto il requisito per la stabilizzazione, ovvero i trentasei mesi di attività. Gli altri lavoratori invece, assunti in occasione dell’emergenza sanitaria o chi non riesce a maturare i tre anni di servizio entro il 2021, dovrebbero lasciare il posto non appena terminato il contratto, stando alla scelta di Bari. Si darebbe così la possibilità alle asl, di chiamare personale dalla graduatoria formatasi con il concorso espletato a Foggia.” Una scelta che però non piace a nessuna organizzazione sindacale.
Da un lato gli oss precari e in servizio reclamano la trasformazione da contratto a tempo determinato, a indeterminato, non appena raggiunto il requisito previsto dalla legge dei tre anni di lavoro, quindi la proroga del rapporto lavorativo laddove non si dovesse raggiungere entro l’anno i trentasei mesi di servizio, dall’altro lato gli oss idonei al concorso espletato a Foggia, in graduatoria e in attesa che l’asl chiami da quell’elenco, non appena i colleghi precari terminano il contratto in corso. La disputa ha assunto toni accesi, tanto che alcuni partecipanti al concorso di Foggia, non hanno risparmiato minacce ai colleghi precari che lottano per difendere il proprio posto di lavoro.
“Siamo ogni giorno presi di mira – dice un oss precario – da colleghi idonei al concorso di Foggia. Queste persone ci attaccano con offese e calunnie. Fino ad ora abbiamo taciuto, abbiamo fatto finta di nulla, ma augurarci una catena intorno al collo è troppo! Siamo persone – conclude il lavoratore – che sono in servizio, già prima della loro esistenza da idonei. La legge poi non prevede nemmeno che la regione abbia l’obbligo di assumere questa gente che comunque non é vincitore della selezione, ma nonostante ciò, si sta permettendo tutto questo scempio! Siamo madri e padri di famiglia che non vogliono perdere il loro posto di lavoro, tanto meno a causa di queste persone che si reputano intelligenti, ma che allo stesso tempo lanciano offese di tale gravità.”
In realtà il problema non ci sarebbe perché per i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL, UIL, FSI -USAE, ci sarebbe posto per tutti. Serve prima di tutto aggiornare il fabbisogno di personale e su questo Vito Montanaro si è impegnato a sollecitare le asl pugliesi, affinchè presentino il documento per capire effettivamente di quanti oss c’è bisogno nelle singole aziende sanitarie della Puglia. Solo nell’asl di Lecce, mancherebbero all’appelo 1800 oss in corsia, il che significa che non solo l’asl potrà prorogare i contratti a tutti coloro che sono già in servizio, indipendentemente se entro l’anno arrivino o no a trentasei mesi, ma avrà la possibilità di arruolare anche altro personale, attingendo dalla graduatoria degli idonei.
“Va tenuto presente – dice Franco Perrone – che molti precari hanno partecipato alla selezione di Foggia e risultano quindi anche tra gli idonei in elenco, perciò mandarli via dopo la scadenza del contratto senza proroga, é non solo poco etico, visti i rischi che hanno affrontato e stanno affrontando nell’emergenza sanitaria, ma anche poco intelligente dal momento che uscendo dalla porta, rientrebbero poi dalla finestra.
La legge Madia sulla stabilizzazione parla di trentasei mesi come requisito indispensabile, ma non si obbliga il lavoratore a maturarli tutti nella stessa asl. Quindi se un oss ha lavorato un anno a Lecce e prima ne ha lavorati due in altre aziende sanitarie, potrebbe comunque entro il 2021, maturare i trentasei mesi – spiega Floriano Polimeno, segretario provinciale della CGIL – e a quel punto dovrà essere stabilizzato anche con un anno di servizio fatto nell’asl di Lecce.
La regione a questo punto, dovrà analizzare tutti i periodi di lavoro di ogni singolo dipendente – sottolinea Polimeno – oppure più semplicemente, prorogare i contratti a tutti indistintamente.
A dicembre 2021 poi chi ha i tre anni di lavoro, avrà diritto ad essere stabilizzato, chi non ha raggiunto tale requisito, verrà mandato a casa, se l’asl deciderà di chiamare personale dall’elenco degli idonei.”
“Questa mossa – avrebbe senso – aggiunge Antonio Piccinno segretario della CISL – se l’asl assumesse a tempo indeterminato, ma interrompere un contratto a tempo, già in piedi, che potrebbe essere portato a trentasei mesi per dare possibilità al dipendente di essere assunto definitivamente e sostituire il lavoratore con un collega sempre con contratto precario, che senso ha ? Meglio mantenere chi è già in corsia, che ha maturato esperienza, capacità di affrontare l’emergenza sanitaria.
Chiamare dagli idonei avrebbe ragione se si intendesse sostituire un precario con un dipendente a tempo indetermianto, ma per questo l’asl deve prima stilare il fabbisogno del personale, “passaggio obbligato” – dice Polimeno. “Ecco perché – aggiunge – la Regione dovrebbe consentire la proroga a tutti sino a dicembre, darebbe nel frattempo modo alle asl di preparare il fabbisogno del personale.
La pretesa degli idonei di essere chiamati prima di dicembre a scadenza dei contratti dei colleghi precari, evitando di prorogarli, non potrebbe essere accolta se l’asl non ha ancora il documento con il fabbisogno di personale.
“E’ questa la ragione per cui tutti noi sindacati – dice Piccinno – siamo daccordo nel chiedere a Bari, il prosiego dei contratti per tutto il personale precario. A Lecce in particolare, c’é anche una nota del direttore generale dell’asl del 16 dicembre scorso, che indica la volontà di proroga dei rapporti di lavoro a tempo determinato sino addirittura al 31 gennaio 2022, con l’intento di uniformare i contratti degli oss, a quelli degli altri lavoratori precari.
Il 21 dicembre – ricorda Piccinno – eravamo in direzione generale e in quell’occasione il direttore Rollo ha mostrato l’atto preparato pochi giorni prima, dove dava mandato all’ufficio del personale, di prorogare i contratti di tutti sino al 31 dicembre 2022, eccetto per i medici che sono stati confermati sino al mese scorso.”
In attesa che si scrivi quindi il fabbisogno e si assuma dalla graduatoria degli idonei, i sindacalisti chiedono la proroga dei precari. Mandarli via – dice Piccinno della CISL – significherebbe interrompere un’assistenza in piena pandemia, deponteziare i reparti già in sofferenza. Anzi oltre i precari ci sarà senz’altro bisogno di altro personale con il raddoppio delle terapie intensive dove attualmente mancano oss.”
La regione però sembra ferma sulla sua posizione, basandosi sulla priorità che la legge riconoscerebbe alla graduatoria di un concorso, facendo decadere le altre graduatorie. “Se fosse così – dice Piccinno – allora questo dovrebbe valere sempre e per tutte le figure professionali. Gli infermieri per esempio sono assunti attualmente dall’elenco di pronta disponibilità, la graduatoria del concorso che si sta svolgendo a Bari, non è ancora maturata, quando lo sarà significa che dovrà decadere quella di pronta disponibilità e che gli infermieri dovranno andare a casa una volta terminato l’incarico. Partirebbero una marea di ricorsi contro l’asl, perchè non è scritto da nessuna parte che un elenco prevale sull’altro, se si assume a tempo determinato.”
“Alzeremo le barricate se non ci sarà l’accordo – assicura Mario Riso della UIL – Se é così, ovvero che l’elenco del concorso ha valenza rispetto ad altre graduatorie, perchè mai allora l’azienda di Lecce ha chiamato personale fuori dall’elenco del concorso di Foggia ? Si assumessero le proprie responsabilità, gli errori non possono ricadere sui lavoratori, prorogassero quindi i contratti a tutti, anche a quei lavoratori che hanno firmato per quattro mesi! Per il resto aspettiamo la convocazione da parte della direzione dell’asl che, proprio poche ore fa, ha avuto una seconda riunione sul tema, a Bari.”
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *