Oramai è storia vecchia quella della carenza di personale nelle strutture sanitarie, ma con l’emergenza Covid e l’esigenza di farsi trovare pronti per un’eventuale ritorno del virus, le criticità sono aumentate. Se poi aggiungiamo il periodo estivo che vede un aumento degli accessi negli ospedali, la carenza di medici, infermieri, oss, si fa sentire ancor di più. A segnalare ancora una volta il difficile quadro relativo al personale sanitario insufficiente dell’asl leccese, é Franco Perrone, segretario territoriale della FSI-USAE.
Ma andiamo con ordine: il Corona virus ha comportato l’assunzione di personale e anche il dislocamento di dipendenti di reparti in altre strutture specificihe o servizi dedicati al pre – triage, triage del Covid-19. Adesso che il virus non sta impegnando tanto come prima i lavoratori sono ritornati ai reparti di apaprtenenza, ma si chiede Perrone, quelli in surplus dove e come verranno impiegati ?
Di contro c’è una fetta di organico che non potrà godere delle ferie estive, per insufficienza di risorse umane in alcuni reparti ospedalieri, ambulatori distettuali, per esempio mancano cardiologi in diversi distretti, ci sono servizi chiusi per assenza di personale, così come ci sono medici, tecnici, infermieri costretti a fare turni extra per garantire i servizi, ma si rischia di violare i diritti dei lavoratori, come segnala Perrone.
L’esigenza di razionalizzare le risosrse umane, avere un chiaro piano di quante persone ci sono nell’asl, dove lavorano e cosa fanno, per capire poi dove andare a colmare le carenze e se tali carenze si possono colmare con semplici spostamenti o assunzioni ex novo, diventa ancor più urgente, se si pensa che adesso gli accessi nelle strutture sanitarie sono aumentati; sia perchè la gente ha aspettato che terminasse il lockdown per poter avere prestazioni sanitarie, sia perchè d’estate purtroppo aumentano incidenti, sale la popolazione con al presenza di turisti, seppure in diminuzione rispetto agli anni passati.
Sarebbe opportuno – come scrive Perrone – conoscere da parte dell’asl, il piano aziendale da questo punto di vista e confrontarsi con le organizzazioni sindacali. “Da tempo – scrive il sindacalista – chiediamo un confronto con l’asl per mettere in atto con tempi celeri, con urgenza, una strategia che possa garantire al meglio i livelli minimi di assistenza, dando al tempo stesso la possibilità ai lavoratori, di poter fare le ferie e svolgere bene il proprio lavoro.”
Sulla questione aspettiamo di avere un confronto con l’asl per conoscere eventuali strategie atte a organizzare l’organico delle varie strtture sanitarie. Già nei gionri scorsi é stato contattato il direttore genrale Rodolfo Rollo, ma l’ufficio stampa ha preso nota e a breve ci darà riscontro.