Riorganizzare il day hospital di ematologia a Lecce

Riorganizzare il day hospital di ematologia a Lecce

Riorganizzare il day hospital dell’Ematologia dell’ospedale di Lecce. E’ quanto sollecita Franco Perrone della FSI USAE ai vertici dell’azienda sanitaria salentina. La richiesta nasce da una situazione di emergenza, venutasi a creare – dichiara il sindacalista – per la mancanza di personale infermieristico. “Gli infermieri che effettivamente sono operativi nel reparto di ematologia del “Vito Fazzi” – scrive Perrone – sono tre, perché il quarto é fuori dai turni, dovendo sostituire il ruolo della caposala. In tre però non si riesce a far fronte a tutte le incombenze, tenuto conto che occorre coprire due turni: mattina e pomeriggio. Nella fascia pomeridiana c’è soltanto un infermiere dedicato al day hospital. La situazione – aggiunge il rappresentate della FSI USAE – esplode quando uno dei tre va in ferie o è assente per malattia, a ciò si aggiunge anche la carenza di operatori socio sanitari che svolgono un ruolo di supporto agli infermieri, che diversamente devono farsi carico anche di mansioni non proprie.

Perrone quindi chiede di rivedere la pianta organica del reparto, in base alla reale mole di lavoro e potenziare l’organico con il reclutamento di un caposala, in modo da far rientrare nei turni anche il quarto infermiere, aggiungere altri tre colleghi e due oss per garantire la qualità dell’assistenza, tenuto conto che quotidianamente si deve garantire: l’attività di più ambulatori, dove ogni giorno si eseguono dai 30 ai 70 prelievi, oltre a biopsie, aspirati midollari, ecg, medicazioni, terapie sottocutanee, una ventina di cateteri venosi periferici. C’è poi un archivio che giornalmente deve essere aggiornato e organizzato, due sale infusione dove si eseguono una cinquantina di infusioni al giorno, una sala diluzione dove si preparano terapie di delicate, vi è poi un’altra sala con due posti letto per persone particolarmente fragili.

C’é da dire che nei giorni scorsi i delegati dell’Asl hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato dell’arte, è stata stilata quindi una relazione che ora è in mano ai vertici dell’azienda sanitaria che a breve dovrebbero dare una risposta in merito a quanto riscontrato.

Roberta Grima
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