Assunti 53 lavoratori delle postazioni 118, nella società partecipata dell’asl di Lecce Sanità Service. Si tratta di autisti e soccorritori che lavorano nelle sedi di Casarano, Gallipoli, Scorrano, Ugento e Otranto, dipendenti delle ditte private Ikebana e Meleleo, persone con contratto a tempo determinato che adesso verranno stabilizzate a partire dal 1 febbraio 2021.
L’amministratore delegato di Sanità Service, Luigino Sergio, ha infatti recepito la delibera del direttore generale Rodolfo Rollo n°889 del 14/09/2020.
Un traguardo raggiunto dopo anni di battaglie, dal 2010 infatti, da quando è nata Sanità Service a Lecce, il personale attendeva questo momento per porre fine al precariato e passare alla gestione del sistema sanitario pubblico, con un contratto indeterminato. Lecce era l’unica asl a presentare l’anomalia di 5 postazioni 118 private. Sanità Service invece anche se é una società privata, ha una gestione a capitale pubblico della quale socio unico è la stessa asl.
Già le prime linee guida regionali sull’organizzazione delle società partecipate delle asl, prevedevano l’internalizzazione e quindi il passaggio nelle Sanità Service, di una serie di servizi utili nel sistema sanitario, primo tra tutti il 118.
L’internalizzazione del servizio di emergenza – urgenza, é stata possibile per il vantaggio economico che ne traerebbe l’asl a parità di qualità del servizio. La condizione che l’amministrazione regionale pone come indispensabile per l’internalizzazione, é proprio il beneficio di cassa a parità di qualità del servizio. Con il trasferimento del personale dalle ditte private alla società partecipata, l’asl risparmierebbe poco più di 2 milioni di euro l’anno venendo meno il margine di guadagno delle ditte private, con una qualità del servizio migliorativa.
Proprio su questo punto ha insistito la Usb, da sempre in lotta perchè si concretizzasse l’internalizzazione. “Ora – dice Gianni Palazzo rappresentante sindacale della Usb – resta il nodo dei volontari che lavorano nelle altre postazioni 118, convenzionate con l’asl. Anche per loro la Usb si batterà perchè vengano trasferiti nella Sanità Service, ponendo fine ad un lavoro nero di fatto legalizzato.”
Il personale delle associazioni di volontariato infatti, nella maggior parte ha svolto sin’ora un’attività lavorativa a tutti gli effetti, con tanto di turni, orari, con un rimborso spese che poteva arrivare a un vero e proprio stipendio dignitoso. L’unico problema è che questi soccorritori e autisti risultando volontari, non godono di alcun diritto come i lavoratori contrattualizzati. Avviare l’internalizzazioen anche per loro, significherebbe per Palazzo porre fine a questo pseudo volontariato, cosa che a Foggia é stata già fatta.
Sulla vertenza dei volontari si discute in questi giorni a Bari, dove l’asl ha inviato il piano dei costi per l’eventuale internalizzazione. Il documento verrà preso in esame dagli uffici baresi – il punto – ha detto Floriano Polimeno segretario della CGIL – non è tanto quello di dimostrare un risparmio delle risorse finanziare con il passaggio del 118 in Sanità Service, perchè non potrà esserci visto che si tratta di trasferire volonari con rimborso spese senza contratto di lavoro e buste paga, ma quello che la Regione valuterà sarà la qualità del servizio 118 che si vuole internalizzare. Per questo l’idea é quella di procedere previo colloquio con i lavoratori e valutazione dei curriculum.
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