Non li ha fermati neanche la pioggia di questa mattina, i lavoratori della ditta Tundo, addetti al servizio trasporto sanitario per l’Asl leccese. A spingerli a manifestare davanti la direzione generale di via Miglietta, l’ennesimo mancato pagamento degli stipendi. “Qui – dice il rappresentate sindacale della USB, Gianni Palazzo – c’è gente che non viene pagata da giugno, c’é chi non ha preso il tfr o la 14esima, così come il quinto dello stipendio o il premio produttività. Sono due anni – aggiunge Palazzo – che va avanti questa storia, il che dimostra una cosa molto semplice: che la ditta Tundo ha problemi di liquidità e sarebbe ora di ammetterlo e prendere provvedimenti.
Quello che invece è avvenuto in questo arco di tempo, è stata una serie di incontri tra le parti, senza mai arrivare ad una soluzione risolutiva. L’Asl dovrebbe prendere atto di quanto accade ai lavoratori e per effetto domino agli utenti, tenuto conto che come dicono i dipendenti, ci sono situazioni a rischio. I mezzi della Tundo -racconta qualche lavoratore – non vengono controllati, la revisione, come la disinfettazione da tempo non vengono eseguiti, a salire a bordo però ci sono persone oncologiche, immunodepresse, persone con malattie ifnettive,
quindi se revocare l’appalto affidandolo ad altri, con il trasferimento dei dipendenti per effetto della clausola sociale, se invece internalizzare le attività svolte o sostituirsi alla Tundo e pagare il personale.”
Nulla di tutto questo, l’Asl mantiene la Tundo e tira avanti, ma a andare avanti non ce la fanno i lavoratori e le loro famiglie, che si vedono da tempo messe in ginocchio con enormi difficoltà economiche, finendo i loro risparmi e chiedendo prestiti.
“Abbiamo pagato a tutti, gli stipendi di agosto e settembre è stato accreditato questa mattina – fa sapere la ditta, tramite ufficio stampa. Resta da versare lo stipendio di luglio ad una fetta di lavoratori, così come la 14 esima, ma sono già in cassa. Purtroppo – continua Eliana Di Gennaro, addetta stampa della Tundo – ci sono stati problemi tecnici, che hanno rallentato i pagamenti.” A dire dell’addetta stampa, il ritardo sarebbe da imputare all’Asl che ha sua volta non avrebbe pagato per un periodo le fatture puntualmente.
“E’ un’affermazione che è stata già smentita dall’Asl negli incontri fatti in precedenza – ricorda Dario Cagnazzo della FSI – La Tundo non rispetta gli obblighi contrattuali, pagando a singhiozzo i dipendenti. Se non viene posto rimedio, saremmo costretti a prolungare la protesta.” D’altronde anche in altre regioni di Italia dove la Tundo ha appalti dalle pubbliche amministrazioni, la situazione non è molto differente da quella leccese, a Torino per esempio, come a Venezia.
Il direttore generale dell’Asl lecce ha quindi ricevuto stamattina i rappresentanti sindacali e una delegazione dei lavoratori, impegnandosi a sostituirsi alla ditta Tundo, nel caso questa non dovesse adempiere ai versamenti entro il 30 ottobre. Narracci si è poi assunto l’impegno di chiedere alla ditta l’elenco dei dipendenti, più volte chiesto dai sindacalisti all’impresa, senza ottenerlo, l’intento é che si sappia chi eventualmente tutelare per effetto della clausola sociale, evitando intrusioni dell’ultima ora.
Narracci spera di chiudere questo contezioso entro la fine dell’anno, nel frattempo è stata allertata anche la prefettura, dove i lavoratori con i loro sindacalisti si sono recati stamane. La delegazione con i rappresentanti sindacali, ha chiesto al vice capo di gabinetto dottoressa Pellegrino,un intervento urgente del prefetto, perché siano garantiti le spettanze pregresse entro la fine del mese
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