Un pronto soccorso con tre infermieri per 70 accessi al giorno

Un pronto soccorso con tre infermieri per 70 accessi al giorno

Sono 13 mila gli accessi al pronto soccorso di Casarano nel primo semestre del 2019. Come sia possibile garantire l’accettazione, l’accompagnamento di pazienti verso altri reparti, il trasporto in altri ospedali, in tre infermieri e un oss, non è dato saperlo. Sembra impossibile, eppure é così, stando a quanto dichiarato dal coordinatore provinciale della CGIL Cosimo Malorgio e dal segretario provinciale della CGIL, Floriano Polimeno.

Tre infermieri, per circa 70 accessi al giorno
I due sindacalisti infatti, chiedono l’intervento dello SPESAL, (servizio prevenzione e sicurezza sul lavoro) dell’asl, per la grave carenza di organico che metterebbe a rischio i pazienti, che non avrebbero sempre un servizio assistenziale di qualità. Non solo, ma per l’insufficienza di personale, gli infermieri del pronto soccorso casaranese, sono costretti a lavorare oltre misura, in perenne affanno, a rischio anche della propria salute e sicurezza.

Non si applica la delibera dell’asl
Polimeno e Malorgio chiedono all’asl quindi, di potenziare l’organico infermieristico, con l’assunzione di tre infermieri e altrettanti OSS, per garantire così i turni in ospedale h24, in tutta efficienza e sicurezza per i pazienti. “Un’assegnazione, quella infermieristica, che – ricorda Polimeno – doveva essere già stata fatta, con l’applicazione della delibera n°578 del 05/06/2019, che prevede cinque infermieri al presidio ospedaliero di Casarano. Invece – sottolineano i due esponenti della CGIL – constatiamo la mancata sostituzione di quel personale che é stato trasferito verso distretti e altri ospedali, oltre al mancato potenziamento di infermieri che man mano che sono andati via, non sono stati sostituiti. Man mano il personale si é sempre più ridotto, motivo per cui oggi vengono revocati i congedi straordinari, così come diventa impossibile frequentare i corsi obbligatori di aggiornamento o godere delle ferie.”

Bisogna badare anche a chi è in attesa di esami
La situazione é diventata ancor più critica, da quando é stata diffusa la direttiva del primario di radiologia, che ha chiesto al personale del pronto soccorso di badare anche ai pazienti che devono sottoporsi ad esami diagnostici. Una richiesta necessaria, soprattutto nei casi in cui manca il tecnico di radiologia perché occupato per altri reparti ospedalieri. Forse é un pò troppo, quello che si chiede ai tre infermieri che fanno quello possono in un pronto soccorso che vede crescere gli accessi, sarebbe forse più giusto dare rinforzi per il bene soprattutto degli utenti.

Roberta Grima
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