Vaccino anticovid: priorità non rispettate. Si segue il buon senso con 2300 dosi in meno

Vaccino anticovid: priorità non rispettate. Si segue il buon senso con 2300 dosi in meno

Sono state posposte le vaccinazioni agli operatori sanitari e a figure assimilate a questi che avevano la priorità. Accade nell’asl di Lecce che, stando alle dichiarazioni dei segretari provinciale e generale della FIALS, rispettivamente Michele Barba e Vincenzo Gentile, ha interrotto la campagna vaccinale degli operatori sanitari, per dirottarla all’esterno nelle residenze sanitarie e socio assistenziali.

Le priorità secondo la regione
I due sindacalisti fanno riferimento alle circolari regionali del 4 e 5 gennaio in cui il governo pugliese, stabilisce per la somministrazione del vaccino anticovid nella prima fase, le figure aventi la priorità: operatori sanitari e socio sanitari, a seguire il personale di RSA e RSSA e poi gli anziani ospiti delle stesse strutture.

Informatori scientifici, addetti al cup e al ticket, nelle priorità vaccinali
Nella prima categoria, ovvero gli operatori sanitari e socio sanitari, sono compresi stando alle circolari pugliesi, non solo medici, infermieri e oss, ma anche una serie di lavoratori che la regione escplicita in: addetti alle pulizie, volontari e chi é a stretto contatto con i pazienti, addetti al trasporto, all’assistenza domiciliare, alle attività riabilitative, al supporto psciologico, coloro che sono impegnati nelle sedute chirurgiche, il personale dedito alla manutenzione di apparecchiature nei centri di ricovero e assistenziali, infine i dipendenti al front office come le casse dei ticket, i cup, sportelli per l’invalidità o l’ufficio protesi. Tutte queste figure sono catalogate assieme agli operatori santiari e socio sanitari e hanno quindi come loro la priorità nella vaccinazione.

“La fase uno della campagna vaccinale – dicono Gentile e Barba – che interessa appunto personale sanitario e socio sanitario, compresi i profili sopraindicati, non è terminata, eppure l’asl procede con le fasi successive. Il dottor Fedele, direttore del servizio di igiene e sanità pubblica, nonchè responsabile del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria salentina, nell’informativa del 12 gennaio scorso, comunica ai direttori dei vari distretti e presidi ospedalieri, che avendo terminato la vaccinazione a tutti gli operatori sanitari e avendo sottoposto a vaccinazione anche gli addetti alle pulizie, si dovrà procedere a vaccinare personale e anziani presenti nelle RSA ed RSSA.

Prima ancora di concludere la fase uno, si passa a quella successiva
Il direttore del dipartimento di prevenzione informa quindi di saltare momentaneamente le altre figure assimilate a quella di operatore sanitario che dovrebbe avere la priorità rispetto al personale e agli anziani delle RSA ed RSSA.

Perchè bypassare delle categorie che avrebbero la priorità come stabilito dal governo regionale, per vaccinare all’esterno nelle RSA e RSSA che rientrano nella seconda fase della vaccinazione ? Premesso che tutti hanno diritto, ci sono dei tempi da rispettare – sottolienano i sindacalisti – così facendo – aggiungono – si nega un diritto ad una categoria che viene esclusa o quanto meno rimandata.

Anomalie tra dipendenti vaccinati e non
I sindacalisti sollecitano quindi l’asl a completare la campagna vaccinale tra gli operatori sanitari, anche perchè sono quelli che più di altri diffonderebbero il virus oltre che essere maggiormente esposti. Barba e Gentile lamentano di come si stia portando avanti la vaccinazione, segnalando delle situazioni nell’asl leccese, a macchia di leopardo. Nel medesimo ambiente di lavoro – dicono – nelle stsse condizioni lavorative, c’è chi si è vaccinato e chi ancora aspetta, pur avendo gli stessi ruoli.

Ci sono amministrativi vaccinati, alcuni hanno persino fatto la seconda dose e poi gli addetti al cup o al ticket, addetti all’assistenza domiciliare, o altre figure che avrebbero la priorità, che sono ancora al palo e attendono la prima dose.

Dall’asl il dottore Fedele chiarisce che si sta operando non solo tenendo conto delle circolari regionali, l’ultima è di ieri, ma anche dell’effettiva disponibilità di dosi. “Se abbiamo interrotto la fase uno della campagna vaccinale, dedicata agli operatori sanitari – ha detto – é stato perchè a fronte di carenza di dosi, abbiamo deciso di impiegare quelle disponibili per completare la seconda somministrazione a chi aveva fatto la prima, per poi passare a proteggere gli anziani delle RSA ed RSSA, che sono una priorità assoluta.”

Dr. Alberto Fedele

“In questa settimana – aggiunge il dottor Fedele – dovremmo concludere la vaccinazione nelle RSA ed RSSA, per riprendere la prima fase dedicata agli operatori sanitari, rimasti sospesi che aspettano la prima dose di vaccino.
“Chi non è stato ancora vaccinato pur essendo operatore sanitario, socio sanitario o assimilabile a queste figure, quindi titolare di priorità – ha detto Fedele – sarà presto vaccinato, in questa settimana dovrebbe concludersi la campagna vaccinale nelle RSA ed RSSA e potremmo riprendere dove abbiamo lasciato. Abbiamo sospeso perchè i vaccini sono stati dimezzati alla Puglia che in questa settimana, ha avuto 2300 dosi in meno.

“Man mano che arriveranno altri vaccini, verranno somministrati a chi aspetta, seguendo le priorità e arrivare gradualmente a vaccinare anche gli amministrativi e tutto il personale dell’asl. Ciò per rendere più sicuri tutti gli ambienti che ruotano attorno alla sanità. Il problema é che ognuno pensa di essere la categoria prioritaria e invece si segue il buon senso e le regole che ci ha dato il Governo.”

Roberta Grima
ADMINISTRATOR
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