Indennizzo per medici deceduti per Covid, il Governo dà ok a Fimmg e Fnomceo

Indennizzo per medici deceduti per Covid, il Governo dà ok a Fimmg e Fnomceo

Quindici milioni di euro per le famiglie di quei medici deceduti a casua del Covid. E’ il fondo approvato dal Governo nei giorni scorsi su proposta dei ministri Speranza e Bonetti su suggerimento della Fimmg (federazione italiana di medici di medicina generale) e Fnomoceo (federazione nazionale degli ordini dei medici e odontoiatri).

Ad oggi sono 370 i professionisti sanitari deceduti per il Corona virus in Italia, la maggioranza di loro sono medici di famiglia, ma anche guardie mediche, odontoiatri, infermieri. Troppi per essere dimenticati, per questo la Fimmg daccordo con la Fnomoceo ha avanzato l’idea di un fondo a tutela dei familiari con la speranza che non rappresenti solo un indennizzo, ma anche, come richiesto al Governo, forme di tutela di queste famiglie rispetto alla perdita di chance che figli, mogli o mariti dei medici deceduti per Covid, rischiano di subire dopo la perdita dei loro cari.

Soddisfatto Silvestro Scotti segretario generale Fimmg che ha commentato la decisione del Governo come un “segnale importante di sensibilità politica, a dimostrazione che attraverso un dialogo serio e non urlato è possibile raggiungere obiettivi importanti e, in questo caso, anche porre rimedio ad una grave ingiustizia.”
Anche per Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, l’approvazione del fondo rappresenta una questione di giustizia, “fatto etico prima ancora che economico.”

La misura arriva dopo la polemica dei giorni scorsi per il mancato riconoscimento delle indennità per i medici morti sul lavoro per contrastare il Covid-19, nell’ambito della discussione al Senato sul decreto legge 24 dicembre 2021, n. 221. Una pagina nera che aveva fatto infuriare la categoria dei camici bianchi, per cui dopo le polemiche per lo stop in Senato all’approvazione della misura, l’esecutivo è intervenuto direttamente approvando un fondo da 15 milioni di euro di indennizzi.

Venerdì scorso poi la Fimmg, per voce del segretario generale Scotti, aveva sollecitato i ministri alla salute Speranza e alla famiglia Bonetti, a rivedere la questione portando in Consiglio dei Ministri la proposta di un fondo a sostegno dei familiari di tutti quegli operatori sanitari non convenzionati Inail, ovvero non dipendenti del sitema sanitario e che però rappresentano oltre la metà dei camici bianchi deceduti.

Per Scotti i ministri Speranza e Bonetti si sono dimostrati sensibili e vicini alle tante famiglie che hanno pagato un prezzo altissimo a causa della pandemia. I due esponenti del Governo facendosi interpreti della richiesta avanzata dalla Fimmg e della Fnomceo, hanno preso a cuore la causa sanando la bocciatura del provvedimento a Palazzo Madama e consentendo a oltre 250 famiglie una maggiore serenità economica, sapendo che i loro cari hanno perso la vita affrontando l’emergenza sanitaria anche quando mancavano mascherine adeguate o guanti e altri dispositivi di protezione.

“C’è la volontà – ha chiarito ancora il segretario generale Fimmg – di voler realizzare un rapporto costruttivo col Governo, leale, con l’idea di promuovere una paritaria responsabilità tra società civile e una politica che appaia al servizio dei cittadini, soprattutto quando si tratta di cittadini che per senso dello Stato hanno sacrificato tanto” – ha detto Scotti.

In un momento delicato e difficile come quello attuale la Fimmg vuole ricordare i medici deceduti, spesso amici oltre che colleghi, aprendosi alle esigenze dei pazienti senza mai sottrarsi con proteste e scioperi per far sentire le proprie ragioni.

Scotti sottolinea poi come il tema dei ristori alle famiglie dei medici deceduti per Covid, come ovvio, sia stato sin da subito al centro dell’azione della federazione sindacale, condotta con il coinvolgimento e un lavoro silenzioso e costante con l’ente previdenziale Enpam oltre che con la Fnomoceo.

Roberta Grima
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