10 falsi miti sull'ipertensione
- SALUTE
- 13 Aprile 2018
Sei pazienti della pneumologia del “Vito Fazzi”, chiusa per Covid, sono stati trasferiti stanotte dalla medicina 1 al Dea. Con i sette precedenti, arrivano a 15 le persone ricoverate nella pneumologia e risultate positive. Questi sei sono pazienti che erano rimasti nel reparto e che erano stati sottoposti al tampone, i cui risultati sono emersi
READ MOREChiusa la pneumologia del “Vito Fazzi” con sette pazienti positivi, alcuni provenienti dalla RSA “La Fontanella”, trasferiti nel Dea. Chiuse anche due medicine su tre, dove anche lì si sono registrati casi di Covid e qualche decesso sospetto. Terapia intensiva aperta, ma bisognosa di bonifica, per questo si appoggia alla sub intensiva della neurochirurgia per
READ MOREPotrebbe essere una cosa da niente oppure un segnale preoccupante, sta di fatto che nell’impianto dei gas medicali del Dea, ospedale Covid di Lecce, sarebbe stata registrata già da alcuni giorni una piccola perdita di ossigeno o meglio aria sintetica. Da indiscrezioni sembrerebbe sia stato fatto un sopralluogo giorni fa per verificare la situazione. Quello
READ MOREUna vita sospesa dal Covid-19. E’ quella di una donna di Nardò, che da oltre un mese attende di poter fare un intervento per evitare l’amputazione dell’arto. L’operazione alle gambe è necessaria anche per poter fare a maggio una risonanza magnetica con contrasto e controllare eventuale recidiva del tumore che l’ha colpita tre anni fa.
READ MOREDopo oltre un mese dall’inizio dell’emergenza epidemiologica, proseguono le guarigioni di alcuni pazienti affetti da Covid-19, dopo un ricovero ospedaliero o dopo un trattamento in un reparto di terapia intensiva. Dopo il 27 marzo, data dell’ultimo aggiornamento sui pazienti guariti, sono stati dimessi dal reparto Malattie Infettive Covid Dea, 20 pazienti, di cui 11 donne
READ MOREUn servizio telefonico per consentire un collegamento costante tra i pazienti affetti da corona virus, ricoverati nelle strutture Covid della Asl di Lecce e le loro famiglie. Una soluzione ottima che fa la differenza in questa brutta epidemia che come sappiamo porta all’isolamento del paziente, che non può vedere i propri cari per lunghe settimane.
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